Quante volte abbiamo sentito questa frase chiedendoci quale fosse il significato?
Parliamo forse dell’espressione latina più famosa nel mondo. Scopriamo insieme l’origine di questo proverbio latino coniato dal poeta greco Alceo di Mitilene. “In Vino Veritas” si traduce letteralmente in: nel vino è la verità. A riprendere questa frase fu Cayo Plinio, noto anche come Plinio “il Vecchio” e sta ad indicare l’incapacità di mentire quando siamo sotto l’effetto del vino inteso come alcol. Ed effettivamente quando siamo in stato di ebbrezza tendiamo a lasciarci andare in chiacchere da “bar” rivelando spesso pensieri, opinioni e segreti talvolta scomodi, che difficilmente diremmo in uno stato di sobrietà.

Orazio, poeta romano (65 a.C / 8 a.C), scrisse a proposito dell’ebrezza domandandosi che cosa non potesse rivelarne. Essa infatti, secondo il poeta, era in grado di rivelare i segreti piè nascosti liberando chiunque da ogni freno inibitorio. Proprio come per i bambini e i pazzi, si dice infatti che anche gli ubriachi siano incapaci di mentire e che questi ultimi, grazie all’alcol, riescano a far fluire le loro opinioni senza alcun tipo di censura. Si narra che i Re, per scovare chi fosse davvero degno di amicizia, torturassero i loro interlocutori con il vino al fine di scoprire i loro lati più nascosti e valutare la loro persona. I Popoli Germanici invece, avevano l’usanza di bere durante le riunioni del consiglio, proprio perché ritenevano che sotto l’effetto dell’alcol nessuno potesse mentire o distorcere la verità. I Persiani invece avevano una regola secondo la quale le decisioni prese da sobri, andavano ridiscusse mentre erano ubriachi siccome seppur intossicati, nessuno poteva mentire.

Vi è anche un rovescio della medaglia, in contrapposizione a questo proverbio infatti, c’è chi afferma che l’eccesso di ebrezza può portare a uno stravolgimento della verità, tramutata quindi in simulazione della realtà, la quale si contrappone al concetto di verità stessa. Il proverbio si completa con la frase “in Aqua Sanitas” e con tal proposito si vuole indicare che se è vero che il vino (o l’alcol in generale) se non è abusato, facilita la libertà e la fuoriuscita del proprio pensiero in maniera del tutto inconsapevole e priva come già detto di inibizioni, d’altro canto la seconda parte del proverbio vuole indicare come le decisioni razionali debbano essere prese da sobri. Quest’espressione utilizzata e conosciuta in tutto il mondo occidentale, mantiene lo stesso significato seppur con pronunce diverse. Il latino è stato fino al XVII secolo lingua veicolare e ciò ci fa comprendere il perché questa espressione sia ancora cosi utilizzata al giorno d’oggi. Si può dunque dire che il condividere un buon bicchiere di vino o anche due, può sicuramente agevolare lo star bene in compagnia purché non si tenda all’esagerazione. “Mangiare è un bisogno dello stomaco, bere è un bisogno dell’anima” e con questo proverbio concludiamo, e vi chiediamo, se è vero che la verità sta nel mezzo, stasera acqua o vino?
“Il vino aggiunge un sorriso all’amicizia ed una scintilla all’amore” - E. De Amicis
“In una bottiglia di vino ci sono più parole che alcol” - E. Persichetti
“C’è più filosofia in una bottiglia di vino, che in tutti i libri del mondo” - E. Hemingway
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