
Di Barrò
Il nome dell'azienda nel dialetto locale significa letteralmente "dai barili/dei barili". I barrò sono dei barilotto di legno dalla forma caratteristica, della capacità di 46.250 litri che una volta venivano utilizzati in Val d'Aosta per il trasferimento in cantine dell'uva spremuta a mano direttamente in vigna; i barrò erano quindi caricati su una carretta (gaillotta) e ugualmente potevano essere utilizzati per il trasporto del vino destinato alla vendita; in occasione di festa paesana si usava anche spillare direttamente il vino dai barrò che erano portati a spalla dagli uomini per sfoggiare la loro gagliardia. La parola barrò costituisce anche un acronimo delle prime lettere dei cognomi BARmaz ROssan, ex proprietari dell'azienda nonché suoceri dell'attuale titolare, che negli anni '60 proseguirono la coltivazione dei vigneti di famiglia, Conze (conce secondo quanto scrive L. F. Gatta nel 1838 a proposito delle migliori regioni vinifere a Saint-Pierre) e Toule ubicati nella zona del monte Torrette. Nel 1985 l' azienda Rossan Eugenia fu tra le prime a fregiarsi della nominazione di origine controllata Valle d'Aosta Torrette. Il Barrò appartiene alla tradizione vitivinicola valdostana, evoca momenti di festa e spensieratezza e riassume, come acronimo, le origini dell'azienda. Dal 1994 l'azienda ha sede al Château Feuillet (Saint-Pierre) che fu acquistato con i fondi circostantinel 1915 dall famiglia Berthod; la titolare della cantina Di Barrò, Rini Elvira Stefania, ha quindi ereditato una parte di tali terreni dalla sua famiglia. Da una foto di inizio secolo si riesce ad intravedere la coltivazione a vigneto di una parte di terreni intorno al castello. Le altre vigne si trovano in località Torrette, Condemine, Montagnine e Boné di Saint-Pierre, Borne de Veine e in località Champcognein a Aymavilles.